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SEO e CRO: due discipline complementari per fare marketing

Categoria: SEO | Autore: Chiara Mastroleo |

Chi vuole creare un sito web efficace non può oggi fare a meno della SEO (Search Engine Optimization) e della CRO (Conversion Rate Optimization) due discipline un tempo antitetiche, ma oggi complementari per fare marketing, dato che le logiche dei motori di ricerca sono sempre più evolute e guardano a soddisfare l’utente.

Cosa sono la SEO e la CRO

SEO e CRO sono due discipline alla base del successo del sito web e di una strategia di marketing efficace e funzionale. Si tratta di due discipline che si potenziano a vicenda in un contesto in cui si è passati dal soddisfare il motore di ricerca al concentrarsi sulle esigenze degli utenti.

Per questo possiamo considerare la SEO e la CRO due strategie complementari che hanno l’obiettivo di migliorare la visibilità del sito web e le opportunità di monetizzazione. In particolare, la SEO si concentra sul posizionamento per i motori di ricerca e la CRO sulle conversioni. In entrambi i casi ci sono attività di marketing che massimizzano i risultati, portando al posizionamento organico e al miglioramento delle conversioni.

SEO e CRO per un motore di ricerca sempre più “human”

Rispetto alle origini, oggi i motori di ricerca lavorano con algoritmi e meccanismi sempre più complessi legati alla AI e al machine learning. Nel 2000 fare SEO significava puntare sulle keyword, oggi – come spieghiamo anche ai clienti di Grazioli Design – ottimizzare un sito web per i motori di ricerca significa andare in un’altra direzione. Si tratta di soddisfare l’utente fornendo risposte alle sue domande con contenuti ricchi e di qualità.

Il sito ottimizzato per il motore di ricerca deve rispondere a determinate caratteristiche tecniche e formali, senza dimenticarsi di offrire all’utente la migliore user experience in modo da ottenere conversioni e raggiungere gli obiettivi di business. Proprio a questo punto entra in gioco il CRO Marketing, che studia la navigazione degli utenti per facilitare la conversione e, ancora prima, la fruizione stessa del sito web.

Pensiamo, a tal proposito, ai cambiamenti avvenuti nel modo in cui Google valuta e processa le informazioni per creare la SERP. Se un tempo si ragionava in termini di scansione, indicizzazione e posizionamento sulla base di pertinenza, completezza e capacità di rispondere alle query con keyword specifiche, oggi la situazione è cambiata.

A queste fasi si aggiunge la fase di rendering, dato che Google vede le pagine come l’utente e ragiona proprio come la mente umana nel dare più o meno peso a determinati argomenti. Gli ultimi aggiornamenti dell’algoritmo, come il Page Experience Update, hanno messo al centro l’esperienza dell’utente sulla pagina grazie alla valutazione dei Core Web Vitals. Si tratta di nuovi parametri che danno il giusto peso a fluidità, fruibilità e velocità di caricamento del sito.

SEO e CRO: perché sono due discipline complementari

Sia la SEO che la CRO si occupano di migliorare la presenza del brand online e rappresentano approcci multidisciplinari per dare visibilità al sito e generare conversioni, trasformando i visitatori in clienti. Allo stesso modo si tratta di due approcci che operano sul sito, lavorando a livello di architettura informativa, contenuto e struttura di navigazione.

Ogni decisione strategica viene fatta nell’ottica di aumentare il traffico organico, un elemento che influisce sul tasso di conversione. Ecco perché oggi SEO e CRO sono due attività di marketing complementari, che lavorano nell’ottica del search intent e del mettere al centro l’utente per rispondere a un motore di ricerca sempre più efficiente. La strategia SEO efficace posiziona il sito in prima pagina per ottenere il maggior traffico possibile, ma coinvolgere l’utente e generare conversioni richiede una strategia di CRO.

Qual è il ruolo della CRO

Come visto, la CRO è la branca del marketing che mette l’utente al centro dei metodi di ricerca online e lo fa rendendo la user experience semplice e lineare. L’obiettivo è far trovare alla persona quello che cerca in breve tempo. Per questo il sito non sono deve rispettare le tecniche SEO che permettono la visibilità sui motori di ricerca, ma anche fornire la migliore esperienza di navigazione agli utenti.

Un esempio di attività di CRO da affiancare alla SEO è l’A/B testing, che permette di usare JavaScript per modificare i contenuti della pagina già indicizzata da Google. Possiamo pensare alla CRO come all’attività che completa il posizionamento sui motori di ricerca fatto con la SEO e rimuove gli elementi che ostacolano la conversione.

L’obiettivo del CRO marketing, come spieghiamo ai nostri clienti, è rendere la navigazione sul sito piacevole e positiva per tutti gli utenti.

Come è cambiata Google negli anni

Negli ultimi anni Google è cambiata e – come spiegato in questo post – alle tradizionali fasi di scansione, indicizzazione e posizionamento si è aggiunto il rendering. In questa fase il motore di ricerca valuta la pagina in base a come è vista e fruita dall’utente e una buona esperienza utente è fondamentale per ottenere visibilità sui motori di ricerca.

Per questo oggi più che mai Google dà importanza ai Core Web Vitals che monitorano la fluidità, velocità e fruibilità dei contenuti web secondo un approccio “human” che mette al centro la persona.

Tre fasi del CRO Marketing

Fare CRO Marketing significa lavorare con un approccio scientifico, analizzando il sito, valutando le diverse opzioni e sperimentando nuove tecniche per poi monitorare i risultati ottenuti. Vediamo come procedere.

Raccolta dei dati e elaborazione delle ipotesi

La prima fase comprende la raccolta dei dati e l’elaborazione delle ipotesi con un’analisi approfondita fatta con questionari o tool di traking. In questo modo si evidenziano i punti critici del sito e le eventuali difficoltà di navigazione.

Sperimentazione

La fase della sperimentazione è quella in cui si testano le modifiche da implementare per rendere il sito intuitivo, migliorare la grafica e semplificare i processi. In questa fase è importante capire se le modifiche risolvono i problemi, valorizzano il brand e lo rendono riconoscibile rispetto alla concorrenza.

Non sempre, tuttavia, cambiare drasticamente aspetto e funzionalità del sito in modo drastico è la soluzione ideale ai problemi, dato che richiede un cambiamento nelle abitudini dei consumatori. Per questo si consiglia di procedere in modo graduale e fare A/B testing. Una volta ottenuti abbastanza dati si può capire quale tra due opzioni diventerà quella ufficiale da mostrare agli utenti del sito web.

Revisione

Dopo la sperimentazione delle modifiche si passa alla revisione e al monitoraggio. Si tratta di mettere in atto i cambiamenti segnalati come migliori dall’A/B Testing e che hanno migliorato le prestazioni del sito, mentre se non si sono ottenuti i risultati sperati è necessario pensare a nuove modifiche e ipotesi per migliorare conversioni e fruizione del sito web.

In ogni caso la CRO non è mai un processo lineare e di volta in volta bisogna partire da analisi, elaborare nuove ipotesi e arrivare a nuove soluzioni.

Ottenere risultati abbinando la SEO tradizionale e le moderne tecniche di CRO Marketing richiede l’intervento di specialisti del settore come Grazioli Design, costantemente aggiornati e competenti. Nella nostra agenzia web puoi trovare un partner qualificato che ti aiuterà non solo a raggiungere il miglior posizionamento sulla SERP di Google, ma anche a generare sempre nuove conversioni e vendite lavorando su search intent e user experience.

Chiara Mastroleo

Autore: Chiara Mastroleo

Chiara Mastroleo, SEO SPECIALIST e consulente Grazioli Design, si occupa di redigere strategie e contenuti per ottimizzare il posizionamento dei siti web dei suoi clienti con... Aggressivity
 

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